venerdì, giugno 22, 2007

Modalità di soggiorno in Italia per cittadini comunitari

Il diritto di ingresso e soggiorno nel territorio italiano da parte di cittadini dell'Unione Europea e dei loro familiari è attualmente regolato dal D.Lgs. n.30/07, attuativo della direttiva europea 2004/38/CE, entrato in vigore lo scorso 11 aprile. Ogni cittadino comunitario che risiede sul territorio nazionale gode dello stesso trattamento previsto per i cittadini italiani e tale beneficio si estende anche ai familiari extracomunitari, che siano titolari del diritto di soggiorno.
Ai fini del riconoscimento dei diritti in materia d'ingresso e soggiorno sono considerati familiari del cittadino comunitario:
- il coniuge;
- il partner che abbia contratto un'unione registrata in base alla legislazione di uno Stato Membro equiparata dalla legge italiana ad un matrimonio;
- i figli del cittadino comunitario o del coniuge (o del patner) di età inferiore a 21 anni o a carico;
- gli ascendenti diretti a carico del cittadino comunitario o del coniuge (o del patner).
L'ingresso degli altri familiari non rientranti nelle categorie suddette, ma comunque a carico o conviventi con il cittadino comunitario nel Paese di provenienza, oppure del patner con cui il cittadino comunitario possa dimostrare una relazione stabile attraverso una certificazione rilasciata dallo Stato Membro d'appartenenza, deve essere agevolato.
Il cittadino comunitario e i familiari comunitari, al fine del loro ingresso, devono essere in possesso di un documento d'identità valido per l'espatrio.
I familiari extraUe devono invece, oltre ad avere un passaporto in corso di validità, possedere un visto di ingresso nei casi in cui questo è richiesto che deve essere rilasciato gratuitamente e con priorità.
Soggiorno inferiore a tre mesi
Per soggiorni inferiori a tre mesi non sono previste condizioni o formalità: è sufficiente che i cittadini dell'Ue e i familiari comunitari siano in possesso del documento di identità valido per l'espatrio. Questo vale anche per i familiari extracomunitari che devono avere, qualora richiesto, anche il visto di ingresso.
Soggiorno superiore a tre mesi
Il diritto di soggiorno per un periodo superiore a tre mesi è riconosciuto solo al:
- Lavoratore subordinato o autonomo.
- Studente iscritto presso un istituto pubblico o riconosciuto dallo Stato per la frequenza di un corso di studi o di formazione professionale che dispone di risorse economiche sufficienti per sé stesso e per i propri familiari e possiede un'assicurazione sanitaria che copre tutti i rischi nel territorio nazionale;
- cittadino comunitario che dispone di risorse economiche sufficienti per sé stesso e per i propri familiari e possiede un'assicurazione sanitaria che copre tutti i rischi nel territorio nazionale (residenza elettiva);
Per la quantificazione delle risorse sufficienti si utilizza il parametro dell'importo dell'assegno sociale, consistente in euro 5.061,68 per il 2007 tenendo anche conto del numero delle persone conviventi con il cittadino comunitario. Il diritto di soggiorno è, in questi casi, riconosciuto anche ai familiari che abbiano fatto ingresso o abbiano raggiunto il cittadino comunitario nel territorio italiano.
Per un soggiorno superiore a tre mesi, il cittadino comunitario è tenuto a richiedere l'iscrizione anagrafica, presso il comune di dimora presentando la documentazione attestante:
- l'attività lavorativa subordinata o autonoma (nel caso di comunitario lavoratore);
- l'iscrizione presso una scuola pubblica o privata paritaria (nel caso di comunitario studente);
- risorse economiche sufficienti al sostentamento proprio e dei propri familiari (es. buste paghe, estratti conti bancari, rendite);
- la copertura sanitaria;
Anche i familiari dei cittadini Ue che decidono di soggiornare per un periodo superiore a tre mesi devono richiedere l'iscrizione anagrafica presso il Comune di dimora presentando:
- passaporto o documento di identità validi, nonché il visto di ingresso quando richiesto nel caso di familiari extracomunitari;
- la documentazione attestante la parentela e la situazione di familiare a carico (riguardo a quest'ultima situazione è ammessa la dichiarazione sostitutiva);
- l'attestazione della richiesta d'iscrizione anagrafica presentata dal cittadino comunitario può essere omessa, poiché presente già agli atti del Comune stesso.
I familiari extraUe prima di richiedere l'iscrizione anagrafica devono presentare richiesta di rilascio della Carta di soggiorno in Questura e solo dopo aver ottenuto tale Carta possono procedere all'iscrizione presso il Comune. E' comunque possibile presentare la richiesta al Comune prima dell'ottenimento della Carta di soggiorno ma la procedura di iscrizione verrà ultimata solo a seguito del rilascio del titolo di soggiorno da parte della Questura.
Il Comune deve rilasciare immediatamente un'attestazione che contenga l'indicazione del nome del richiedente e del luogo di dimora. Le richieste di iscrizioni anagrafiche presentate dai familiari extracomunitari sono trasmesse a cura degli uffici comunali alla Questura competente per territorio.
Il cittadino dell'Unione che ha soggiornato in via continuativa per cinque anni nel territorio nazionale acquisisce il diritto di soggiorno permanente, sempre nel rispetto delle condizioni previste dalla legge. Il diritto di soggiorno permanente viene meno, in ogni caso, per assenze di oltre due anni consecutivi dal territorio nazionale.

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società civile

la società civile è composta da quelle associazioni e movimenti che più o meno spontaneamente intercettano e intensificano la risonanza suscitata nelle sfere private di vita dalle situazioni sociali problematiche, per poi trasmettere questa risonanza, amplificata, alla sfera politica. il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza - nel quadro di una "messa in scena" di sfere pubbliche - discorsi miranti a risolvere questioni d'interesse generale... una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonchè sulla base di un'intatta sfera privata. essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. in caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d'un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica.
(j. habermas)