Riportiamo qui di seguito un articolo apparso su "Il Venerdì di Repubblica" del 26 ottobre 2007, a firma di Curzio Maltese.
Com'era prevedibile, fra il "vaffanculo" e il "via gli immigrati" il passo linguistico è stato breve. Prima di arrivare al passo successivo, detto "dell'oca", forse bisognerà riflettere un poco sui problemi reali. Negli ultimi mesi è ricominciata sui media, tv, giornali, per non parlare dei siti e dei blog in Internet, una campagna di criminalizzazione degli immigrati. Non passa giorno, e nemmeno ora, senza che si abbai notizia di una violenza, un delitto, uno stupro, un investimento automobilistico, compiuti da un "marocchino", "rumeno" o genericamente un "extracomunitario".
Nel novembre scorso, l'Istat ha svolto una ricerca sulle violenze alle donne in Italia, la più ampia mai condotta nel nostro paese, su richiesta del ministro delle pari opportunità. Su 500 stupri compiuti o tentati sulle donne, il 24% è stato commesso da un amico, il 20 dal marito o ex, il 17 dal fidanzato o ex, il 12 da un conoscente, vicino o collega e così via. Gli stupri commessi o tentati da estranei sono soltanto il 3,5%. In questa esigua percentuale sono comprese le violenze compiute da stranieri, che tuttavia occupano l'80 o 90% dell'informazione.
Ha suscitato enorme scandalo il caso del rom ubriaco che ha travolto e ucciso 4 adolescenti di Appignano del Tronto ed è stato condannato solo a 6 anni e 6 mesi (oggi peraltro è agli arresti domiciliari). Uno scandalo comprensibile. Ma si dovrebbe aggiungere che non si ha notizia di un italiano, fra migliaia di casi, che abbia passato più di una settimana in cella per lo stesso crimine.
Terzo esempio. Nelle carceri italiane, tornate ad affollarsi un anno dopo l'indulto (con buona pace del trasversale fronte di consensi), la percentuale di stranieri è salita al 36%. La maggior parte è detenuta per reati di immigrazione, per i quali, legge alla mano, dovrebbero in realtà essere rimpatriati. Il tasso di delinquenza degli immigrati regolari, in compenso, rimani intorno allo 0,03%, di molto inferiore a quello dei cittadini italiani.
Ogni volta che si ricordano queste cifre, si viene sommersi da e-mail di insulti, lettere anonime, attacchi da parte della stampa di destra. Segno che esiste nel paese un'insofferenza verso gli stranieri, non motivata da problemi reali, di cui però bisogna tener conto. I demagoghi ci speculano sopra, affari loro. I politici dovrebbero varare misure meno contradditorie. I dati comunque sono questi, né di destra né di sinistra. La manipolazione o la censura dei dati invece hanno un colore politico, tendente al nero.
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