L'AZIONE POLITICA
La CISL, in aderenza ai valori cui ha legato la propria nascita e crescita nella realtà italiana, si è impegnata a livello nazionale ed a livello locale a favore dei lavoratori immigrati, rivendicando per loro il pieno riconoscimento dei diritti fondamentali, la parità di trattamento e di opportunità, promuovendo azioni contro lo sfruttamento e la clandestinità, favorendo la loro adesione ed il protagonismo nella organizzazione sindacale, sconfiggendo in positivo le spinte a forme di chiusura, se non di vero e proprio razzismo. 
Per anni la CISL. ha promosso iniziative politiche per definire normative sugli ingressi, sui soggiorni, sulla parità di trattamento e in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Dopo l’acquisizione nel 1998 della nuova normativa generale sulla immigrazione, fortemente voluta ed auspicata, si sono realizzate intese sul governo del mercato del lavoro, a partire dalla definizione dei flussi e dal lavoro stagionale, mentre, a livello regionale, si è sviluppata una fase di politica concertativa tra istituzioni, rappresentanze sindacali e dei datori di lavoro, che si è estesa fino ai problemi della casa ed alle condizioni per un inserimento pieno degli immigrati nelle comunità locali. 
Anche nell’ambito della contrattazione aziendale si sono ottenuti risultati che rafforzano il percorso dell’integrazione nella società italiana, cercando di rispondere alle specifiche esigenze che gli immigrati pongono (da un migliore apprendimento della lingua italiana alla formazione professionale e a forme di tutela mirata nei posti di lavoro, per quanto riguarda, ad esempio, turni e ferie). 
Certo con le più recenti normative introdotte si è resa più difficile quest’azione complessiva di tutela, rompendo proprio quel circuito di azione molteplice (istituzioni ai vari livelli, forze sociali, associazioni) che faticosamente si stava costruendo e strutturando.
Attualmente l’impegno della CISL, in collaborazione con il vasto mondo del volontariato e dell’associazionismo, é finalizzato soprattutto a:
· rendere più equa e proficua possibile l’attuazione della normativa vigente;
· partendo dai vuoti e contraddizioni, presenti nell’attuale normativa, nonchè da taluni limiti di costituzionalità, predisporre interventi equilibrati e coerenti di modifiche da parte del legislatore;
· sensibilizzare i lavoratori e l’opinione pubblica rispetto alle varie problematiche del fenomeno migratorio al fine di arginare gli atteggiamenti di intolleranza e razzismo;
· rendere, nella legalità, sempre più fattore di crescita economica e culturale per il nostro paese la risorsa rappresentata dagli immigrati, di varia etnia, presenti;
· dare configurazione e procedure di normalità ai flussi di richieste di lavoratori che la realtà economica e sociale del paese continuamente avanza;
· far emergere il lavoro irregolare anche degli immigrati, che danneggia, al tempo stesso, gli immigrati e tutti gli altri lavoratori;
· rendere sempre più esteso e legale il lavoro stagionale degli immigrati;
· favorire il riconoscimento della cittadinanza quando non vi siano gravi motivi in contrario;
· per il valore della famiglia facilitare, in presenza di condizioni minime di reddito, i ricongiungimenti;
· per i minori rendere più agevole, da un lato, il percorso di integrazione e, dall’altro, il recupero di lingua, tradizioni, cultura dei paesi di origine;
· definire stato e procedure più snelle e certe per i rifugiati e i richiedenti asilo;
· combattere con più mezzi e decisione i fenomeni del trasporto clandestini e della prostituzione che, a fronte di pochi immigrati criminali, vedono migliaia di immigrati vittime, spesso in senso fisico;
· far sì che sul territorio istituzioni, comunità locali, forze sociali e soggetti del terzo settore sviluppino il massimo sforzo coordinato per un’efficace e vantaggiosa integrazione degli immigrati, salvaguardando e recuperando la loro cultura e le loro tradizioni;
· consentire agli immigrati l’esercizio del diritto di voto amministrativo.
L'IMPEGNO ORGANIZZATIVO
Per rispondere alle esigenze di carattere culturale e solidaristico poste dal numero sempre crescente di immigrati nel nostro paese, la CISL ha favorito e sostenuto la costituzione dell’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere (ANOLF), che è presente in tutto il territorio nazionale con circa 50.000 immigrati iscritti. Gli oltre 270 centri di assistenza nei diversi Comuni, unitamente all’azione costante di tutela, ma anche di protagonismo, svolta dall’ANOLF nella sua ampia articolazione territoriale, hanno permesso di acquisire una notevole credibilità fra gli immigrati. Ciò ha portato, tra l’altro, all’iscrizione di oltre 175.000 lavoratori immigrati alla CISL.
L’impegno organizzativo della CISL si contraddistingue per il perseguimento dei seguenti obiettivi:
· la diffusione, in tutte le realtà territoriali, dell’ANOLF, in grado di rendere gli immigrati protagonisti della loro tutela, di sviluppare le più idonee iniziative di: informazione, confronto e valorizzazione delle differenze culturali, affermazione effettiva dei diritti degli immigrati, vera solidarietà, integrazione attiva nelle comunità locali;
· la partecipazione degli immigrati ai processi di crescita professionale, il loro inserimento negli organismi sindacali e nell’attività di gestione dei servizi;
· l’istituzione dei “Centri Servizi per Immigrati” con la collaborazione attiva di operatori degli enti della CISL (INAS, CENASCA, IAL, SICET, ADICONSUM, CAAF);
· lo sviluppo di attività di formazione sindacale dedicate agli immigrati, prevedendo sia corsi di primo accostamento, che corsi di secondo livello per delegati e dirigenti immigrati (in particolare vanno segnalati i corsi di formazione realizzati presso il Centro Studi di Firenze che in 12 anni hanno formato circa 400 sindacalisti immigrati, il Campo Scuola estivo, aperto alla presenza di quadri immigrati ed italiani, nonché i corsi monografici per fare acquisire agli immigrati capacità di progettazione finalizzata al loro inserimento nel lavoro e nelle comunità di residenza);
· accordi di collaborazione con i sindacati dei paesi di provenienza per sviluppare la cooperazione e gli impegni di reciprocità (ad oggi sono state sviluppate relazioni con Marocco, Senegal, Tunisia, Capo Verde, Perù).
Tutti questi obiettivi sono stati perseguiti con uno specifico impegno di risorse umane e finanziarie. La Confederazione, infatti, prevede ogni anno un rilevante stanziamento specifico da utilizzare per il “Progetto immigrati”, finalizzato alla valorizzazione della leadership degli immigrati, all’attività dei Centri di assistenza, all’azione di proselitismo, alle iniziative di tutela nel lavoro e di integrazione nella società civile italiana.
 
 
1 commento:
W la CISL! W l'ANOLF! W la FIM!
Posta un commento