Pubblichiamo un articolo tratto da Metropoli de "La Repubblica" riguardante i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno con la nuova procedura del KIT postale. Purtroppo, anche per quanto concerne la Questura di Como, i permessi stanno subendo ritardi ingiustificabili e, come Ufficio Stranieri della CISL, ci stiamo impegnando a livello locale per cercare di ridurre i disagi dei cittadini stranieri che vivono nella nostra provincia. Collegatevi al nostro blog per ulteriori aggiornamenti.
Sit-in e manifestazioni in tutta Italia segnalano il malcontento degli immigrati per i ritardi nel rinnovo dei permessi di soggiorno. La protesta di Treviso ha ricevuto la solidarietà del sindacato di polizia Siulp. A Roma, Cgil Cisl e Uil organizzano due presidi davanti al Viminale e al ministero della Solidarietà sociale (quest'ultimo sul tema del Decreto flussi). La convenzione con Poste italiane sarà al centro oggi di un question-time alla Camera con il ministro dell'Interno Amato. Lettera dei patronati alla direzione Immigrazione.
ROMA - Si moltiplicano in tutta Italia le iniziative di protesta per i disagi causati dal nuovo sistema di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno all'ufficio postale. Il tema sarà al centro questo pomeriggio alle 15.30 di un question time al ministro dell'Interno Amato. Con le manifestazioni invece si comincia domani, venerdì 6 luglio, a Roma con il sit-in organizzato dalla Focsi (Federazione delle organizzazioni e comunità straniere in Italia) di fronte alla sede del ministero dell'Interno. L'appuntamento è alle 12 in piazza dell'Esquilino – Santa Maria Maggiore. L'obiettivo – spiega un comunicato – è “denunciare di nuovo la suddetta convenzione e il dannoso ritardo nel rilascio e nel rinnovo del permesso di soggiorno per tutti coloro che ne hanno fatto richiesta”. Ma la giornata, cui sono invitati sindacati, associazioni e tutti i cittadini, “sarà anche un'occasione per raccogliere idee da proporre a chi di competenza per trovare una soluzione alternativa”. A Treviso invece i tre sindacati confederali, insieme alle associazioni di immigrati della provincia, hanno organizzato una manifestazione pubblica sabato 7 luglio. L'appuntamento è alle 15.30 in piazza Vittoria. Lo scopo è portare all'attenzione delle forze politiche, locali e nazionali, il disagio causato da attese lunghissime e “costi esorbitanti”. Sono stati invitati la prefettura, la Provincia, i sindaci, l'Anci, i partiti, le associazioni imprenditoriali e del volontariato. “Chiediamo – spiegano i sindacati – si vada oltre l'indignazione e si destinino risorse economiche e umane per applicare la legge e ridare dignità a milioni di persone”. La manifestazione ha ricevuto la solidarietà del sindacato di polizia Siulp, che si dice “moralmente vicino agli immigrati”. Per il segretario serenale di Treviso Carlo Furlanetto “la situazione è insostenibile sia per lo straniero sia per il poliziotto che lavora all'ufficio immigrazione”.
Intanto è già in programma, per martedì 17 luglio, una iniziativa nazionale consistente in due sit-in di fronte ai ministeri dell'Interno e della Solidarietà sociale. Quello davanti al Viminale inizierà alle 10.30, il secondo invece sarà alle 15.30 in via Fornivo. La protesta promossa da Cgil, Cisl e Uil ha lo scopo di chiedere al governo un forte segno di discontinuità nelle sue politiche sull'immigrazione. Se la manifestazione all'Interno ha il solito scopo di denunciare il ritardo nel rinnovo dei permessi, quella alla Solidarietà sociale si concentra invece sul problema dei nulla osta all'assunzione legati al Decreto flussi (decine di migliaia di assunzioni perse o ritardate), ma riguarda anche l'assenza di un nuovo Decreto per il 2007, che – scrivono i sindacati – “si configura come un vero e proprio blocco dell'ingresso regolare in Italia”.
I responsabili Immigrazione dei tre sindacati, in due lettere rivolte ai ministri Amato e Ferrero, illustrano le ragioni della protesta e chiedono di essere ricevuti ai ministeri, insieme a rappresentanti degli stranieri, per testimoniare la gravità della situazione. La convenzione con Poste italiane per il rinnovo dei permessi di soggiorno sarà al centro oggi pomeriggio di un question-time con il ministro dell'Interno Giuliano Amato, che verrà illustrato in diretta televisiva dal presidente dei Comunisti italiani Pino Sgobio. La domanda al ministro Amato è “se non ritenga di dover disdire immediatamente la convenzione con le Poste, dati gli alti costi che i cittadini devono sostenere a fronte di un servizio inadeguato e carente, che contribuisce comunque a determinare una percezione dell'accoglienza umiliante e distorta per i migranti”. E se non ritenga urgente “predisporre, in tempi certi, il passaggio delle competenze ai Comuni, prima dei due o tre anni” di cui si è sempre parlato”.
Fra i diversi appelli rivolti al ministro Amato e ai dirigenti del Vimiale per trovare rapide soluzioni al problema, va segnalata anche una lettera aperta inviata il 3 luglio dal Cepa (il Centro patronati che riunisce Inas Cisl, Inca Cgil, Ital Uil e patronato Acli). Nel messaggio i patronati, coinvolti in prima linea nell'assistenza ai cittadini stranieri che devono rinnovare il permesso di soggiorno, chiedono al prefetto Angela Pria (della direzione centrale per l'Immigrazione) la convocazione urgente del tavolo tecnico di confronto istituito presso il ministero, per segnalare i problemi rilevati a livello nazionale. Nella lettera, il presidente del Cepa Giampiero Bonifazi segnala inoltre che “le proposte di aggiornamento della procedura elaborate dal nostro gruppo tecnico non sono state finora neanche discusse”.
(5 luglio 2007)
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