 Il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha firmato il 26 luglio il decreto ministeriale di applicazione delle nuove regole sui soggiorni di breve durata, entrate in vigore il 2 giugno scorso con la legge 68 del 2007. La legge, in attuazione di un obbligo dettato dalla normativa europea, ha abolito l'obbligo di richiedere un permesso di soggiorno per gli stranieri che si trattengono in Italia meno di tre mesi per visite, affari, turismo e studio.
Il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha firmato il 26 luglio il decreto ministeriale di applicazione delle nuove regole sui soggiorni di breve durata, entrate in vigore il 2 giugno scorso con la legge 68 del 2007. La legge, in attuazione di un obbligo dettato dalla normativa europea, ha abolito l'obbligo di richiedere un permesso di soggiorno per gli stranieri che si trattengono in Italia meno di tre mesi per visite, affari, turismo e studio. Fermo restando il visto di ingresso nei casi in cui è richiesto, chi arriva in Italia per un soggiorno breve (sotto i 90 giorni) deve presentare soltanto:
1. una dichiarazione di presenza all'autorità di frontiera al momento dell'ingresso in Italia, se proviene da Paesi che non applicano l'accordo di Schengen; 
2. una dichiarazione di presenza da rilasciare al questore della provincia in cui si trova, entro otto giorni dal suo ingresso in Italia, se invece arriva da un Paese che aderisce agli accordi di Schengen. 
Chi non fa la dichiarazione di presenza, o la presenta oltre il limite di otto giorni, può essere espulso, come pure chi resta in Italia oltre la scadenza del visto d'ingresso. 
Sarà possibile ritirare in tutte le questure i moduli standard di dichiarazione di presenza, predisposti dai tecnici del Viminale, con i dati necessari che sono quelli anagrafici, del passaporto, del visto d'ingresso e del motivo del soggiorno: lo straniero dovrò consegnarne una copia alle autorità di polizia e conservarne una con sé per attestare, se necessario, la regolarità del suo soggiorno. 
Le novità intodotte riguardano inoltre la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana. Infatti, la ricevuta di presentazione della dichiarazione di presenza consentirà di richiedere l'iscrizione anagrafica di coloro che intendono avviare la procedura per il riconoscimento della cittadinanza "jure sanguinis".
 
 
Nessun commento:
Posta un commento