Per la prima volta, dalla fine della Seconda Guerra mondiale, la Gran Bretagna avrà un sindacato esclusivamente costituito da lavoratori stranieri.
Duecentomila polacchi. La creazione di sezioni sindacali polacche delle notorie Trade Unions inglesi a Glasgow e Southampton rappresenta un fondamentale passo per contribuire all'abbattimento delle barriere tra lavoratori immigrati e lavoratori inglesi. Di pari passo all'aumento del flusso migratorio, in special modo dall'Est Europa, in Gran Bretagna si è anche verificato un incremento dei datori di lavoro che sfruttano l'ignoranza dei nuovi arrivati circa le leggi sull'impiego, sottoponendoli a condizioni di lavoro discriminatorie e sottopagadoli. Sono 200 mila i lavoratori polacchi ufficialmente registrati nel Regno Unito, ma il loro numero è sicuramente molto più alto. Adesso le Trade
Unions, in particolar modo quelle relative ai settori del catering, della sicurezza e dell'edilizia, hanno registrato un improvviso picco nelle iscrizioni. "Non basta più - ha detto il segretario generale delle Trade Unions, Brendan Barber - pensare solo al modo tradizionale di organizzazione del lavoro. Dobbiamo anche considerare come può il sindacato raggiungere i lavoratori vulnerabili e fare in modo di rispettare i loro diritti".
Mobilitazione per i diritti dei lavoratori. I polacchi avvertono un senso di smarrimento al momento del loro arrivo in Gran Bretagna. Alcuni lavoratori reclutati dalle agenzie vengono pagati appena 180 euro alla settimana. Gli affitti si aggirano in media sui 120 euro. I polacchi sono spesso sfruttati sul luogo di lavoro. Un cameriere a Southampton ha denunciato che i datori di lavoro del suo ristorante prendevano una percentuale su tutte le mance e che il giorno di Natale o di altre festività non veniva retribuito come lavoro straordinario. Ross Murdoch, funzionario del sindacato, non si è quindi stupito quando, durante un incontro pubblico con i lavoratori polacchi, se ne è visti arrivare 150 invece dei 20 previsti. La richiesta per migliori condizioni di lavoro è stata così pressante che in pochi giorni si è formata una sezione del sindacato dedicata esclusivamente a lavoratori polacchi, e simili progetti sono in corso di realizzazione a Swindon, Slough e Brighton. Altri gruppi a Bristol, Londra e nell'East Anglia hanno contattato le Trade Unions per informazioni e assistenza. Funzionari sindacali britannici hanno preso contatti con gli omologhi polacchi e la segreteria regionale del Nord-Est delle Trade Unions ha invitato un membro di Solidarnosc per offrire assistenza sui diritti dei lavoratori. Quest'ultimo sindacato nacque in Polonia negli anni '80, e in Gran Bretagna fu considerato l'emblema dell'anti-comunismo. Adesso, i polski d'Inghilterra sperano che i valori di giustizia e solidarietà diffusi dal sindacato polacco durante il governo del generale Jaruzelski possano venire esportati anche nella liberale e democratica terra britannica.
Duecentomila polacchi. La creazione di sezioni sindacali polacche delle notorie Trade Unions inglesi a Glasgow e Southampton rappresenta un fondamentale passo per contribuire all'abbattimento delle barriere tra lavoratori immigrati e lavoratori inglesi. Di pari passo all'aumento del flusso migratorio, in special modo dall'Est Europa, in Gran Bretagna si è anche verificato un incremento dei datori di lavoro che sfruttano l'ignoranza dei nuovi arrivati circa le leggi sull'impiego, sottoponendoli a condizioni di lavoro discriminatorie e sottopagadoli. Sono 200 mila i lavoratori polacchi ufficialmente registrati nel Regno Unito, ma il loro numero è sicuramente molto più alto. Adesso le Trade
Unions, in particolar modo quelle relative ai settori del catering, della sicurezza e dell'edilizia, hanno registrato un improvviso picco nelle iscrizioni. "Non basta più - ha detto il segretario generale delle Trade Unions, Brendan Barber - pensare solo al modo tradizionale di organizzazione del lavoro. Dobbiamo anche considerare come può il sindacato raggiungere i lavoratori vulnerabili e fare in modo di rispettare i loro diritti".Mobilitazione per i diritti dei lavoratori. I polacchi avvertono un senso di smarrimento al momento del loro arrivo in Gran Bretagna. Alcuni lavoratori reclutati dalle agenzie vengono pagati appena 180 euro alla settimana. Gli affitti si aggirano in media sui 120 euro. I polacchi sono spesso sfruttati sul luogo di lavoro. Un cameriere a Southampton ha denunciato che i datori di lavoro del suo ristorante prendevano una percentuale su tutte le mance e che il giorno di Natale o di altre festività non veniva retribuito come lavoro straordinario. Ross Murdoch, funzionario del sindacato, non si è quindi stupito quando, durante un incontro pubblico con i lavoratori polacchi, se ne è visti arrivare 150 invece dei 20 previsti. La richiesta per migliori condizioni di lavoro è stata così pressante che in pochi giorni si è formata una sezione del sindacato dedicata esclusivamente a lavoratori polacchi, e simili progetti sono in corso di realizzazione a Swindon, Slough e Brighton. Altri gruppi a Bristol, Londra e nell'East Anglia hanno contattato le Trade Unions per informazioni e assistenza. Funzionari sindacali britannici hanno preso contatti con gli omologhi polacchi e la segreteria regionale del Nord-Est delle Trade Unions ha invitato un membro di Solidarnosc per offrire assistenza sui diritti dei lavoratori. Quest'ultimo sindacato nacque in Polonia negli anni '80, e in Gran Bretagna fu considerato l'emblema dell'anti-comunismo. Adesso, i polski d'Inghilterra sperano che i valori di giustizia e solidarietà diffusi dal sindacato polacco durante il governo del generale Jaruzelski possano venire esportati anche nella liberale e democratica terra britannica.
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