venerdì, ottobre 19, 2007

BIH: Le madri vegliano ancora

Avevano scelto una giornata come un'altra per recarsi in visita al memoriale di Potocari. Un giorno qualunque, per non dare troppo nell'occhio. Ma non erano visitatori come gli altri, e non sono passati inosservati a Srebrenica, dove il ricordo della strage del luglio 1995 è ancora impastata alla stessa terra che si calpesta.

Una ferita ancora aperta. Ed è così che un gruppo di dodici olandesi, tutti ex caschi blu delle Nazioni Unite, impiegati nell'enclave musulmana nella zona serba della Bosnia – Erzegovina, si sono trovati di fronte un picchetto di contestatori che gli ha impedito di entrare nel memoriale dedicato alle 8mila vittime di quella strage. Nove di loro erano proprio a Srebrenica durante i giorni dell'orrore, quando i militari e i paramilitari serbi, agli ordini di Ratko Mladic, arrivarono in città. Srebrenica era stata dichiarata 'zona protetta' dalle Nazioni Unite, ed erano proprio gli olandesi a dover vegliare sulla vita dei musulmani. Ma non è andata così, e i caschi blu non hanno voluto o non hanno potuto opporsi alla razzia compiuta dagli sgherri di Mladic. Gli uomini, dai 14 ai 65 anni, furono separati dalle donne, dai bambini e dagli anziani, apparentemente per procedere allo sfollamento. Invece vennero barbaramente massacrati senza pietà. I loro cadaveri, almeno quelli che è stato possibile recuperare, riposano proprio a Potocari.
''Non li faremo entrare, non lo meritano'', ha commentato Munira Subasic, leader dell'associazione delle Madri di Srebrenica, che raggruppa tutte le madri, mogli, sorelle delle vittime del massacro, molte delle quali aspettano ancora, dopo dodici anni, un cadavere sul quale piangere. E che non hanno avuto neanche la consolazione della giustizia, visto che i due principali responsabili della strage, Radovan Karadzic e Ratko Mladic, rispettivamente presidente e capo militare dei serbi di Bosnia, sono ancora latitanti.

Non c'è pace senza giustizia. La rabbia di queste persone, e sono tante (visto che solo 2mila salme sono state recuperate), ha reso intollerabile il progetto dell'associazione Pax Christi e del Kamp Westerbook Memorial Center di organizzare la prima visita degli olandesi sui luoghi della tragedia dalla fine della guerra in Bosnia.
Intollerabile perchè le famiglie di Srebrenica accusano ancora oggi i caschi blu di non aver protetto la popolazione civile. Nel 2002, al termine dell'inchiesta dell'Istituto olandese per la documentazione della guerra, l'allora premier olandese Wim Kook si dimise con tutto il suo governo. Il rapporto inchiodava alle loro responsabilità sia il governo olandese che le Nazioni Unite. ''La comunità internazionale è anonima e non può assumersi le sue responsabilità, io posso e lo faccio'', dichiarò Kook dimettendosi.
Il 4 dicembre 2006 però, il ministero della Difesa olandese riconobbe ai militari olandesi impegnati a Srebrenica un'onorificenza per il coraggio dimostrato in quell'occasione. La circostanza causò l'indignazione degli abitanti dell'enclave musulmana e dell'opinione pubblica internazionale.
Oltre a impedire ai militari olandesi di visitare il memoriale, i contestatori hanno chiesto ai 12 ex caschi blu di dare un segnale vero di pentimento, aiutando i ricorrenti nella causa che i sopravvissuti di Srebrenica hanno intentato conto il governo olandese e le Nazioni Unite. Perchè mai come a Srebrenica è vero l'adagio per il quale non c'è pace senza giustizia.

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società civile

la società civile è composta da quelle associazioni e movimenti che più o meno spontaneamente intercettano e intensificano la risonanza suscitata nelle sfere private di vita dalle situazioni sociali problematiche, per poi trasmettere questa risonanza, amplificata, alla sfera politica. il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza - nel quadro di una "messa in scena" di sfere pubbliche - discorsi miranti a risolvere questioni d'interesse generale... una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonchè sulla base di un'intatta sfera privata. essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. in caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d'un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica.
(j. habermas)