ROMA - Una clausola "salva-badanti" per sciogliere il nodo del reato di immigrazione clandestina da introdurre nel pacchetto sicurezza. E' l'ipotesi a cui stanno lavorando i ministeri interessati al provvedimento (Interno, Giustizia, Difesa, Esteri e Politiche comunitarie) che sarà approvato nel Consiglio dei ministri in programma mercoledì prossimo a Napoli, come ha ribadito ieri il presidente del consiglio Berlusconi. Il reato di ingresso clandestino prevederebbe l'arresto in flagranza, il processo per direttissima, una pena da 6 mesi a 4 anni e l'espulsione immediata. Il "clandestino" attenderebbe il processo o l'espulsione in carcere o nei Cpt, con conseguente ingolfamento dei luoghi di detenzione ed allungamento dei tempi di permanenza. Anche per ovviare a questi problemi si è pensato di limitare il reato di immigrazione clandestina solo a coloro che delinquono, tenendo fuori invece l'esercito di colf, badanti e più in generale lavoratori extracomunitari irregolari.
Secondo la bozza in circolazione, rischierebbe in sostanza solo lo straniero che è entrato, o soggiorna, in Italia senza rispettare le regole sul soggiorno, e per il quale il giudice accerti, sulla base di “elementi oggettivi”, una presunta “pericolosità sociale”. Quindi il semplice “status” di irregolare non basterà, da solo, ad essere condannati.
Per evitare un aggravio di lavoro ai magistrati si starebbero poi ipotizzando una serie di agevolazioni processuali, tra cui la riproduzione fonografica, così da risolvere il problema della verbalizzazione senza ricorrere ai cancellieri. Berlusconi ha annunciato una "svolta profonda nelle politiche sulla sicurezza".
Il Governo, comunque, ha assicurato, "non adotterà mai svolte repressive, incompatibili con la nostra tradizione liberale, attenta ai servizi civili di ogni essere umano, prima ancora che alle regole alle quali ci vincola la convivenza in Europa. Garantiamo però - ha aggiunto - che nell'ambito di queste tutele agiremo con tutta la durezza e la severità che si impongono per difendere soprattutto i cittadini più deboli e per colpire quella vasta criminalità che purtroppo constatiamo esistere nel nostro Paese".
Gli uffici legislativi dei ministri coinvolti, Interno e Giustizia in primis, stanno lavorando a tappe forzate al provvedimento. Il primo nodo è quello di definire cosa andrà nel decreto legge - diventando così immediatamente operativo - e cosa nei disegni di legge collegati, che avranno comunque una corsia preferenziale in Parlamento. "Vedremo anche - ha detto Maroni - il presidente della Repubblica e sentiremo cosa secondo lui ha carattere di necessità e urgenza e cosa no".
Tra le misure che potrebbero andare nel decreto sul fronte contrasto all'immigrazione ci sono - oltre al reato di immigrazione clandestina - la reintroduzione del permesso anche per soggiorni di breve durata; una stretta sui ricongiungimenti familiari (sembra invece poco praticabile la via dell'esame del dna).
In vista pure restrizioni in vista sull'asilo; probabile l'allungamento a 18 mesi dei tempi di trattenimento degli immigrati nei Cpt, con l'apertura di un Centro per regione.
(ANSA)
(15 maggio 2008)
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