Un’Italia diffidente nei confronti degli stranieri e la cui cultura "si fonda su una dieta di giochi, pubblicità e serie televisive tutte monoetniche, bianche e fatte solo da italiani". E’ l’immagine estremamente critica dipinta oggi dal corrispondente da Roma del New York Times, Michael Kimmelman, che affronta in un articolo nella sezione culturale del quotidiano la paura crescente degli italiani nei confronti degli immigrati, stigmatizzata dai manifesti della Lega Nord che paragonano i nativi tricolore a quelli americani, finiti nelle riserve per colpa dei coloni europei. Secondo l’articolo del quotidiano newyorchese, schierato su posizioni marcatamente progressiste, ad infiammare la paura verso lo straniero sarebbero stati "mezzi di informazione e politici populisti", portando a discutere riforme alle norme sull’immigrazione tra le piú severe d’Europa e mutando la stessa immagine della capitale, che ha eletto per la prima volta un sindaco che non ha detto "quasi niente sulla cultura se non che avrebbe tagliato i fondi agli eventi estivi". Non è dunque solo la Lega Nord, non nuova a subire critiche da parte dei media stranieri, ad uscire malconcia dal giudizio dell’influente quotidiano statunitense, ma anche la città di Roma dove le scuole pubbliche "non si allontanano dalla dieta a base di spaghetti al ragú", ora che il programma interculturale della città è stato abbandonato dal nuovo governo di centro destra, "dando retta a chi dubita delle proprietà nutrizionali dei cibi stranieri". Una posizione "paradossale" secondo il New York Times, quella italiana, visti i milioni di migranti che hanno lasciato le sue coste un secolo fa proprio verso gli Stati Uniti. La paura degli stranieri sarebbe cosí montata dai mezzi di informazione che avrebbero calcato sulle percentuali di stranieri all’interno della popolazione carceraria, senza osservare che il numero dei delitti e degli omicidi si è piú che dimezzato negli ultimi quindici anni. A dispetto delle decine di librerie straniere che hanno accompagnato l’arrivo degli immigrati negli ultimi anni Kimmelman si domanda se i programmi multiculturali con il sostegno della Caritas avviati dall’ex sindaco Walter Veltroni saranno mantenuti.
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società civile
la società civile è composta da quelle associazioni e movimenti che più o meno spontaneamente intercettano e intensificano la risonanza suscitata nelle sfere private di vita dalle situazioni sociali problematiche, per poi trasmettere questa risonanza, amplificata, alla sfera politica. il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza - nel quadro di una "messa in scena" di sfere pubbliche - discorsi miranti a risolvere questioni d'interesse generale... una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonchè sulla base di un'intatta sfera privata. essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. in caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d'un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica.
(j. habermas)
(j. habermas)
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