COMO - L' albergo dei disperati in centro città ha chiuso i battenti. All' alba di ieri mattina, una cinquantina di carabinieri, agenti di polizia e vigili ha fatto irruzione nella Baden Powell per l' ex scuola di proprietà del Comune chiusa da anni e diventata un rifugio fisso per almeno quaranta immigrati. Al momento del blitz, gran parte degli occupanti della struttura si sono dileguati. Nel dormitorio clandestino di via Tommaso Grossi sono rimasti solo quattro extracomunitari, tutti africani in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo. Sono stati identificati e poi allontanati. E' facile ipotizzare però che troveranno posto in un' altra delle aree abbandonate della città, a partire dalla Ticosa. Terminato lo sgombero, gli operai del Comune hanno sigillato il portone, il cancello e gli accessi alla vecchia scuola. Prima di blindare gli edifici, gli addetti ai lavori hanno ammucchiato all' esterno materassi, coperte, abiti e stoviglie che gli ospiti utilizzavano quotidianamente. La presenza degli immigrati, seppure non autorizzata ufficialmente, fino a ieri era stata di fatto implicitamente avallata dal Comune di Como. Qualche settimana fa, dopo una maxirissa che aveva coinvolto gli occupanti, le polemiche scoppiate all' interno della stessa maggioranza avevano convinto la giunta di Palazzo Cernezzi a correre ai ripari e annunciare un' operazione di sgombero. Per impedire l' accesso al cortile della ex scuola agli immigrati sono stati eliminati anche i parcheggi che fino a ieri erano regolarmente utilizzati dai dipendenti comunali. L' area della Baden Powell è destinata a diventare la sede di un collegio universitario. Anna Campaniello RIPRODUZIONE RISERVATA
Campaniello Anna
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