lunedì, giugno 25, 2007

Tre badanti su 4 vogliono andarsene

ROMA - «Senza di loro l´Italia crollerebbe», dice il ministro Rosy Bindi. Loro, sono le colf, le badanti, quel «famigliare di riserva» che si occupa dei nostri genitori, dei nostri figli, lasciando i suoi oltrecortina, per costruirgli con la sua assenza e il suo lavoro un futuro migliore. Che, dopo mesi passati a vivere in Italia, giudicano i nostri figli «viziati» e i nostri genitori «non accuditi con la giusta attenzione».
«Senza di loro il paese crollerebbe. La situazione è preoccupante, per assistere gli anziani e non autosufficienti occorre in tempi brevi un miliardo di euro perché l´aiuto alle famiglie di un paese che invecchia è una sfida, una questione di civiltà», aggiunge il ministro della famiglia.
Occasione per chiedere finanziamenti e interventi è la presentazione della ricerca «Un welfare fatto in casa». Uno studio approfondito dell´Istituto ricerca delle Acli che inquadra e analizza l´universo di colf e badanti in Italia. L´incerto futuro del welfare casalingo italiano per un dato inquietante: tre badanti su quattro se ne vogliono andare, vogliono tornare al più presto al loro paese (il 19% arriva dall´Ucraina, il 17 dalla Romania, il 12 dalle Filippine) dopo aver raccolto il denaro sufficiente.
Soldi, una media di 800 euro al mese per 42 ore, guadagnati occupandosi nel 51% dei casi di anziani e nel 17% di bambini, il resto lavorando come colf. Una situazione vissuta come provvisoria, col ritorno in patria in testa, tanto che la maggior parte preferisce non mettersi in regola, o non farsi pagare totalmente i contributi sapendo di non avere la pensione in Italia e non essendo questi reversibili nei loro paesi. Così se il 24% è senza documenti di soggiorno, il 57% lavora del tutto o in parte in nero: tra questi, il 61% concorda col datore di lavoro le irregolarità nei versamenti facendosi segnare meno delle 59 ore settimanali in media che nella realtà lavorano i badanti che convivono. Che nel 60% si sentono parte della famiglia tanto che si sono fatti un´idea della situazione: il 51% ritiene che i figli siano viziati dai genitori e il 49% che gli anziani non vengano trattati con la giusta cura. In media hanno 40 anni, donne nell´84% dei casi, sei su dieci hanno marito e figli lontani e il 72% spedisce a casa i soldi guadagnati: il 55% per mantenere la famiglia, il 23 per pagare un´istruzione ai figli, acquistare o costruire una casa (15%).
‘‘Questo sistema di welfare casalingo non può reggere così per sempre - denuncia il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - perché estremamente logorante, sia per le famiglie che per le lavoratrici immigrate, legate da una dipendenza reciproca e costrette spesso ad accordi al ribasso. Ma anche perché subordinato ai progetti migratori delle colf straniere di "nuova generazione", orientate più di ieri al rientro a casa in tempi brevi, senza che nessuno possa garantirne il ricambio nel medio e lungo periodo».
(Metrpoli-Repubblica, 22 giugno 2007)

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società civile

la società civile è composta da quelle associazioni e movimenti che più o meno spontaneamente intercettano e intensificano la risonanza suscitata nelle sfere private di vita dalle situazioni sociali problematiche, per poi trasmettere questa risonanza, amplificata, alla sfera politica. il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza - nel quadro di una "messa in scena" di sfere pubbliche - discorsi miranti a risolvere questioni d'interesse generale... una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonchè sulla base di un'intatta sfera privata. essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. in caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d'un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica.
(j. habermas)