Senza immigrazione l'Italia si fermerebbe, eppure la politica non riesce a rispondere con tempismo a questa sfida. È la considerazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in messaggio inviato alla Caritas italiana e alla Fondazione Migrantes per la presentazione del Dossier statistico 2007.
Per il Capo dello Stato il rapporto "conferma" nel nostro paese il "radicamento di una parte consistente dei nostri immigrati: più famiglie, più nascite, più studenti, più acquisti di abitazioni, più nuovi cittadini. Conferma inoltre il contributo decisivo del lavoro immigrato alla produzione di beni e servizi, al pagamento di contributi e imposte. Insomma, senza immigrati il sistema Italia si bloccherebbe". Esiste però "uno squilibrio tra la velocità con cui le molteplici sfide connesse all' immigrazione si presentano e la difficoltà, la macchinosità, la conflittualità politica che accompagna la produzione di misure idonee ad affrontarle". Napolitano, rivolge un particolare ringraziamento "alla vasta maggioranza di immigrati laboriosi e onesti che vivono in Italia". "Ma il rapporto - aggiunge - conferma pure la difficoltà a incanalare l'immigrazione dell'alveo degli accessi regolari. Esso ribadisce pure e purtroppo l'aspetto più negativo: quello di una troppa ampia presenza di devianza e criminalità in gran parte originate dall'immigrazione irregolare clandestina. Si tratta di un fenomeno che colpisce dolorosamente anche gli stessi immigrati". Questo "sia perché i componenti delle stesse comunità ne sono vittime privilegiate, sia perché le comunità infettate da componenti criminali si vedono ingiustamente screditate nel loro insieme". "Voglio esprimere la speranza - conclude il capo dello Stato - che i nostri decisori pubblici mettano da parte sterili attribuzioni di reciproche colpe e trovino strumenti idonei a contrastare la criminalità, ad evitare il susseguirsi di eventi terribili. Sono queste le condizioni essenziali per la comprensione e il successo di una politica di apertura verso l' immigrazione regolare e di integrazione nel quadro dei diritti e delle regole del nostro sistema democratico, degli stranieri rispettosi della legge. Sono anche condizioni di successo del nostro comune impegno di denuncia e di rifiuto di ogni rigurgito e nuova manifestazione di razzismo".
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