martedì, ottobre 09, 2007

Trentamila seggi e 3 giorni per votare - Al via in tutta Italia il refendum sul welfare

ROMA - Per tre giorni, cinque milioni di lavoratori, a cui si aggiungeranno precari, disoccupati e pensionati, andranno a dire la loro sul discusso protocollo sul welfare che il governo ha firmato il 23 luglio scorso con le parti sociali e dovrà essere votato venerdì in Consiglio dei ministri. I tre sindacati - Cgil, Cisl e Uil - sono per il sì. Si oppone la Fiom, così come nella maggioranza la sinistra radicale continua a bocciare l'intesa. Posizioni, quella dell'Ulivo e dei centristi, che si sono finora contrapposte fino alla minaccia del ministro Ferrero di non votare l'accordo in Consiglio dei ministri. A meno che non vengano fatte modifiche. La novità di oggi è che i ministri Padoa Schioppa e Damiano hanno aperto a possibili "aggiustamenti" soprattutto sui lavori usuranti purchè non snaturino l'accordo. Ecco un identikit del referendum.
Numeri - Oltre trentamila seggi, tre giorni di tempo per votare e cinque milioni di voti attesi. Le urne si apriranno nella mattina di lunedì 8. Possono votare lavoratori dipendenti, pensionati, precari e disoccupati presentando nei seggi la busta paga, il libretto di pensione o il certificato del collocamento. Al voto si arriva dopo 53.000 fatte per spiegare l'accordo sul welfare a lavoratori e pensionati.
Orari - Le urne apriranno in corrispondenza del primo turno di lavoro e chiuderanno ovunque alle 14.00 del 10. I risultati ufficiali del voto sono attesi per il 12 ottobre.
Dove si vota - Sono 30 mila i seggi previsti su tutto il territorio nazionale, nelle aziende, nelle sedi sindacali e dei patronati. Previsti anche "seggi itineranti", soprattutto nei piccoli comuni.
Votanti - Cinque milioni è la cifra base da cui parte la stima dei sindacati. In realtà la platea dei lavoratori, pensionati e precari che i sindacati considerano potenzialmente raggiungibili arriva a 15-16 milioni. Bisogna infatti tenere conto del fatto che il 95% delle aziende ha meno di 15 dipendenti e non è quindi sindacalizzata, della dispersione della popolazione sul territorio e dell'età avanzata per una gran parte dei pensionati.
Precedenti - Cgil, Cisl e Uil si aspettano di superare il risultato del referendum del 1995 sulla riforma delle pensioni (oltre 4,4 milioni di voti) e di raggiungere quota cinque milioni di partecipanti al voto. I sindacati si aspettano anche di superare la percentuale dei sì della consultazione di allora (nel 1995 fu il 64%).
Quesiti - Riguardano i nove grandi temi del protocollo: giovani, donne, ammortizzatori sociali, immigrati ed extracomunitari, mercato del lavoro, pensionati, lavori particolarmente usuranti, l'età del pensionamento, le misure a sostegno delle competitività. Sui siti dei sindacati (cgil.it; cisl.it; uil.it) le schede relative ad ogni capitolo con i confronti con la situazione attuale.
(La Repubblica, 9 ottobre 2007)

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società civile

la società civile è composta da quelle associazioni e movimenti che più o meno spontaneamente intercettano e intensificano la risonanza suscitata nelle sfere private di vita dalle situazioni sociali problematiche, per poi trasmettere questa risonanza, amplificata, alla sfera politica. il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza - nel quadro di una "messa in scena" di sfere pubbliche - discorsi miranti a risolvere questioni d'interesse generale... una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonchè sulla base di un'intatta sfera privata. essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. in caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d'un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica.
(j. habermas)